La lettura – dice Calvino – è “il percorso delle parole attraverso la persona, gli slanci, gli indugi, le pause, quel percorso che sembra uniforme, invece è sempre mutevole ed accidentato” e pertanto comporta un impegno forte e attivo.
Indurre soprattutto i giovani a praticare la lettura in maniera non occasionale è un compito importante.
Se poi l’obiettivo è condurli a conoscere attraverso il testo scritto uno squarcio di storia locale ed a scoprire il piacere che essa può offrire perché sottende le radici socioculturali delle precedenti generazioni, l’impresa appare complessa.
Con il libro di Carla Costanzi “Cupra nell’anima… l’anima di Cupra” abbiamo tra le mani uno strumento idoneo ad incuriosire e divertire coloro che quegli anni non li hanno vissuti: una scrittura memorialistica, ricca di timbri leggeri eppure intensi.
Cupra si rivela ampiamente nei suoi angoli, nei suoi riti, nelle sue figure.
E si presenta come lettura coinvolgente anche per coloro che sono stati gli interpreti di quel ventennio pregno di fermenti e tensioni: gli anni ‘50 - ‘70.
Ne risulta un affresco ricco di sfumature, in cui viene valorizzato il rapporto spazio temporale attraverso descrizioni di personaggi cuprensi che si stagliano sullo sfondo, scolpiti in un bassorilievo, e che si muovono con naturalezza immersi in un ambiente ancora non contaminato.
Siamo certi che questo libro dispenserà piacevoli momenti rievocativi per chi ha avuto il piacere di vivere Cupra Marittima in quegli anni, ma soprattutto per coloro che ancora non l‘hanno scoperta.

Giuseppe Boromei