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25 gennaio
Ho sbrigato il mio lavoro al Liceo per potermi trovare
nel mio “rusculum” col fedele amico prima di mezzogiorno.
Giornata miracolosa: il sole d’inverno è davvero
un dono celeste.
Dovevo rivedere degli appunti per una lezione, e invece
ho dedicato le due ore ai lavori agricoli. Il mio
compagnuccio ogni tanto tornava trafelato dalle sue
scorribande sul pianoro per scodinzolarmi da vicino,
strusciare il musetto sui pantaloni e ricevere le mie
carezze, ma anche per accertarsi che io ero lì ad attenderlo.
1 febbraio
Il pomeriggio a causa del tempaccio non ho potuto
portare il povero Black in campagna: inutilmente mi
ha pregato a suo modo scodinzolandomi intorno e dirigendosi
ripetutamente verso la porta.
Poi, rassegnato, è venuto ad accucciarmisi sulla poltrona,
fattasi stretta perché lui è cresciuto. Mi ha
guardato a lungo mentre leggevo, poi si è assopito.
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