Anche questo volume, come quello intitolato "Cupra " (Ascoli P.. 1977), si presenta postumo e va ad aggiungersi alle numerose pubblicazioni dello stesso autore, che vive e rivive costantemente nella memoria e nel cuore dei concittadini tutti e di quanti hanno avuto modo di conoscerlo e di stimarlo.
Questa raccolta, appena abbozzata, di poesie popolari viene presentata sic et simpliciter , come il Mostardi l'ha lasciata.
Le ricerche avviate negli anni '60-'70 furono condotte con la preziosa collaborazione della maggior parte dei portatori autentici di tradizione popolare cuprense e con l'ausilio delle sorelle dell'autore Giulia e Flora, della cognata Argentina e del nipote Stefano.
La poesia popolare, così espressa, si ricollega in gran parte alla cultura cuprense e più esattamente al dialetto già ampiamente trattato nel volume "Cupra" e svela ancora una volta il vero carattere della popolazione locale attraverso canti popolari religiosi e canti in genere.
La raccolta valga come primo nucleo sul quale si potranno innestare edizioni, annotazioni, considerazioni di vario tipo e a vari livelli. Anche così il lettore si sentirà stimolato a partecipare, in maniera diretta, a quella formazione inesauribile, propria dell'uomo, che è data soprattutto da una conoscenza più immediata dell'ambiente in cui viviamo, lavoriamo, agiamo.
Un ringraziamento particolare viene rivolto dall'autore al fisarmonicista-organettista Montenovo Silvio, ai cantori Perozzi Luigi e Voltattorni Nazzareno, Amadio Sestilia, Petrelli Gaetano, Croci Maria, Stampatori PAlmira.

Archeoclub d'Italia - Sede di Cupra Marittima - Settembre 2005