Angelo Doneda
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... (Le parole) ... [furti]
Un cosa che mi ha sorpreso è stata la mancanza di ogni preoccupazione
legata ai furti. A Milano, per proteggersi dai malandrini si usavano
chiavi, catenacci e spranghe. A Cupra non era necessario niente di tutto
questo. Se ricordo bene, era la casa di Lorenzino che aveva sì la serratura,
ma non la chiave. Un piccolo catenaccio, come quelli che si usano
per le antine dei mobili, era lo strumento usato per tenere chiusa
la porta. Le biciclette si poteva lasciarle tranquillamente appoggiate al
muro di casa anche di notte. Mio fratello Gianni ed io avevamo
l’abitudine di noleggiarle per andare a vedere qualche film in un cinema
all’aperto di Grottammare. Ovviamente non potevamo riconsegnarle
se non il mattino dopo; ma non avevamo un posto ove metterle
al riparo. Meravigliato del nostro imbarazzo, la prima volta il negoziante
ci disse di non preoccuparci: “Chi volete che le rubi?”
Tutto come al giorno d’oggi …
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