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STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra,
curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno I - n° 5 - Giugno 1984
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La civiltà Picena e Cupra
Accanto al materiale metallico, quello ceramico risulta vario ed estremamente utile per i numerosi rapporti che presenta.
È il caso di accettare ancora la distinzione del Dumitrescu tra vasi locali e vasi importati.
Per i primi, certe fattezze e certe tecniche si sono perpetuate fino ad alcuni decenni fa, prima dell'avvento massiccio dell'alluminio e quindi della plastica e dell'acciaio inossidabile.
Dagli Skyphoi ai cothoni, dai nappi-kantharoi alle ciotole-coppe, dalle olle biconiche (olle dal corpo grande, gonfio e con collo, olle dal corpo sferico, olle dalla bocca ampia, olle dal corpo ovale, olle-boccali) ai coperchi, ai vari vasi.
Un discorso a parte, prima di parlare dei vasi importati, meritano le ciotole con anse zoomorfe che testimoniano il contatto con la cività subapenninica e quindi la fase di "penetrazione interna", tipica dell'VIII sec.
Per i vasi di importazione, proprio le ceramiche presenti nel Piceno trovano numerose certezze di provenienza dal mondo daunio ed apulo a sud; dal mondo etrusco ad ovest (basti pensare agli oino-choi in bucchero e agli oggetti presenti a Cere e a Vulci così come nelle necropoli picene); dal mondo orientalizzante a sud e ad est.
Non si tratta però di vedere il Piceno "ricettivo" di ogni tipo di civiltà esterna, perché, al contrario, le ceramiche come quelle del Piceno si trovano anche dall'altra parte dell'Adriatico (Zara, Spalato); nell'area interna dell'Etruria (Viterbo, Orvieto e provincia); nell'Italia meridionale lungo la valle del Sele; nelle regioni vicine e lontane quali quelle degli Illiri e dei Veneti. Si tratta quindi di
scambi caratteristici e testimoniami uno scambio in oggetti di uso anche domestico, in assenza di monetazione.
I rapporti continui con l'Oriente ci sono testimoniati dagli avori, dalle ambre e dai bronzi che attraverso il porto di Cupra Marittima oltre a quello di Numana hanno avuto il loro scalo nel Piceno. Il porto di Cupra registrò rapporti commerciali dal nord (commercio dell'ambra dal Mar Baltico e costantemente con mondo veneto), dall'est (con il mondo illirico), dal sud (con la Daunia, gli Apuli e la Grecia). Da Cupra successivamente i vari prodotti venivano "smistati" verso le zone interne che erano già in con: tatto col mondo etrusco.
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