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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno IV - n°4 - Aprile 1987     Download (.pdf)
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La nuova Cupra


BASSO ABBADINI Priore
EMIDIO MURRI Anziano
GIUSEPPE CENSI Anziano

Un altro aspetto di fine secolo estremamente interessante é quello riguardante l'economia cuprcnse. Un resoconto del 1889 fa conoscere i seguenti dati. L'agricoltura era esercitali! in tutta L'estensione di Cupra Marittima per complessivi 1617,08 ettari, dei quali 1272,26 nelle campagne di Marano e Boccabianca, e 344,82 in quel di Sant'Andrea. Pressoché insignificante era dovuta la parte boschiva, già più estesa nei secoli passati; limitate le zone di pascolo. Vi erano allevati : 388 bovini, 480 ovini, 122 suini, 10 cavalli, 9 muli, 42 asini. L'avvicendamento agrario era a rotazione biennale nelle mezzadrie, triennale per i latifondi. Tra i prodotti emergevano: grano, frumentone, orzo, avena, legumi, foraggio, e soprattutto vino e olio. Le piante legnose erano rappresentate da : rovere, cedro, elee, acacia, olmo, pioppo, cipresso, ippocastano, pino marino, salice, ontano, albucolo. I gelsi avevano particolare sviluppo. Non mancavano le piante medicinali: liquerizia, omonide spinosa, ed altre. Estesa era la coltivazione degli agrumi, che nella sola Sant'Andrea, nelle Solagne, era quasi esclusivamente all'aperto, sia pure riparata da alti muri, dai venti. L'industria, alla fine del secolo scorso, non contava che un solo stabilimento, quello della famiglia Censi, per la preparazione dei semi di bachi da seta. Ogni famiglia curava l'allevamento dei bachi da seta. Sempre nel secolo scorso vi era il mercato settimanale. Ogni anno erano in calendario 7 fiere, di cui una a Maggio, due a Luglio, due a Settembre, una a Ottobre, una a Novembre, oltre a quelle del 16 Luglio, festa della Madonna del Carmine, nella contrada Boccabianca. Questa era stata approvata il 23 Aprile 1832 dal Camerlengo card. Pier Franceco Galeffi, con i privilegi e le esenzioni: "si abbia perenne memoria di tal fiera, che sotto lo stesso giorno soleva tenersi nel suddetto castello, posseduto ora dalla famiglia Vinci-Leli". Anche la fiera di Sant'Egidio, con un grande mercato di bestiame, era stata designata la zona dalla ferrovia al mare, dal torrente Marano fino al primo ponte ferroviario. Questa zona, era occupata da case e pineta, era stata riscattata dal Comune, in quanto, fin dal Medioevo era divenuta proprietà della città di Fermo.
Decretatala demolizione della collegiata di S. Basso a Marano, il Comune ed il Fondo Culto provvedevano a costruirne una nuova alla Marina. Si sceglieva come luogo più adatto per la centralità e per la panoramica del paese, la contrada Moretto, ora Via Roma. L'architetto Virginio Vcspiniani, discepolo del Sacconi, progettava la nuova chiesa, che veniva consacrata il 30 Ottobre 1887 dal Vescovo ripano Giuseppe Ceppetelli. Una lapide ricorda il fausto avvenimento: D.O.M. - Joseph Ceppetelli epus ripanus, templum hoc in honorem S.Bassi epi et m. et S.Margaritae v.m. noviter a fundamentis extructum, ritu solemni dedicavit, III Kal. nov. a. MDCCCLXXXVII, repositis in ara maxima reliquiis S.S. MM, Cirini Eusebii Semii Laurentii et Servuli estum dedicationis postrema dominica octobris, quotannis celebrari iussit, et XL dierum indulcentiam, hac die visitantibus concessit. Ioseph Cameli hodìernus archipresbiter parochus posuit. Sotto l'altare maggiore nell'anno seguente 1888, 22 Settembre, veniva posto il corpo ancora oggi integro, dopo oltre 17 secoli, di S. Basso vescovo e martire di Nizza, portato con solenne processione dalla chiesa dell'Annunziata ov'era provvisioramente. Dietro l'altare maggiore era il coro in legno, semplice ma elegante. Sui muri laterali, presso l'altare, venivano murati due piccoli tabernacoli in pietra, opera del XVI sec; uno per il Santissimo, e reca lo stemma di Cupra Marittima e la scritta: Corpus Christi, MDXXII; l'altro per conservare gli oli santi.
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