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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno VI - n°4 - Aprile 1989     Download (.pdf)
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La nuova Cupra

(continua il discorso ufficiale tenuto dal Dott. Raul Taffetani in occasione delle onoranze tributate ad Alessandro Campanelli, presidente della locale Società Operaia)
Tutto a lui dobbiamo, se oggi le finanze del ns. sodalizio prosperano, se i soci si fanno sempre più numerosi, se V unione e la concordia regnano fra noi. Primo sempre a compiere alti generosi, spontaneamente ci propose che la nostra Società contribuisse al prestito del Littorio, e col nostro unanime consenso si sottoscrisse per una somma non indifferente tenuto conto del nostro patrimonio sociale, dimostrandosi anche in questa circostanza un vero patriota ed onesto cittadino. 0 Egregi Consoci! Io leggo nei vostri occhi tutta la gioia di questo momento! Il nostro Illustre Podestà, che con la sua presenza à contribuito a rendere più solenne la cerimonia di oggi, vorrà accettare il gradito incarico, quale prima autorità del paese, di consegnare Egli la medaglia di benemerenza al festeggiato, quale attestazione della nostra riconoscenza ed ammirazione per l'opera sua disinteressata ed efficace sempre data al nostro Sodalizio. E le nostre più vive grazie vadano anche a tutte le altre Autorità qui presenti le quali accettarono, intervenendo, il nostro invito.
Ed ora, inviando prima un doveroso e deferente saluto al nostro Re, e al primo Ministro d'Italia Benito Mussolini, gridate tutti con me, o Egregi Consoci: Evviva il nostro Presidente! Evviva la nostra Società!
La risposta del Presidente Alessandro Campanelli
Ill.mo Sig. Podestà, On.li Autorità Governative, Cittadini, Signori e Camerati!! Difficile compito, specialmente per me uomo di braccia e non di parola, il rispondere agli Illustri e forti oratori, specie nel momento attuale che la commozione mi stringe la gola e ne paralizza la lingua!! Ma facendo forza a me stesso, impongo la volontà alla sensibilità e con parole povere ma sgorganti dal cuore, rivolgo il mio primo ringraziamento vivissimo alla prima Autorità cittadina "al Podestà" il quale tanto benignamente à voluto onorare e presiedere questa riunione dando a noi la ambita ed inequivocabile certezza che, il Governo Restauratore, approva l'operalo dell' associazione che ho i onore di presiedere.
Gli organizzatori della festa odierna (mi sia permesso il dirlo) hanno nel loro affettuoso entusiasmo, esagerato i mici meriti personali. Se ho potuto assolvere il mandato affidatomi e confermatomi dalle varie assemblee da oltre 6 anni ad oggi, in modo soddisfacente, tanto per le autorità, quanto per i soci, il merito va ricercato fra i miei solerti ed instancabili coadiuvatori ed emeriti segretari passali e presemi, i quali con il loro sereno consiglio, con la loro esperienza, e con la loro sana e costante propaganda, oltre al sorreggermi, mi hanno efficacemente aiutato sia nel campo amministrativo, sia in quello vastissimo della persuasione fra i dubbiosi, spronandoli a raccogliersi sotto il benefico manto della Mutualità assistenziale. Con la loro opera si è raggiunto l'effetto desideralo, ed è con massima soddisfazione, che in questo giorno memorabile della mia vita, con spiegabile orgoglio e ad onore tutto della nostra Società, annuncio che il numero degli iscritti che nel 1921 erano ridotti a soli 25 oggi è salito a 90. Il simbolico ed artistico dono che l'Ill.mo Sig. Podestà si è degnato di consegnarmi a nome degli associati tutti, rappresenta per me la più grande soddisfazione morale e mi induce a dichiarare che esso non viene ritenuto da me quale premio, ma bensì quale incitamento a perseguire nelle norme dettate e volute dal Duce Magnifico ed a continuare nella via del dovere e del lavoro, quale mi venne a suo tempo insegnata dai miei maestri, primo fra tutti il compianto Marco Marcantoni, il quale ne sono certo, oggi avrebbe gioito, della dimostrazione di affetto resa ad un suo discepolo.
Ed ora mi sia consentito rivolgere il mio personale e vivo ringraziamento ai presenti tutti, ed avvolgere in un fraterno abbraccio tutti i mie camerati, gridando con essi, un poderoso "Evviva" a S.M. il Re ed al Magnifico Duce che Iddio ci conservi lungamente, sotto i cui auspici, pongo il prospero avvenire del nostro sodalizio.
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