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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra e la Val Menocchia" Anno VI - n°11 - Novembre 1989     Download (.pdf)
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La nuova Cupra
Di tanto in tanto ci piace rivivere, attraverso le impressioni di ammiratori del nostro paese, momenti e stati d'animo di una realtà cuprense "comunque diversa" da quella attuale. Siamo nel 1933 e nel giornale "Il telegrafo" il primo Settembre, al termine delle vacanze estive, lo scrittore Giovanni Bucci, oggi ben noto anche ai Cuprensi, pubblicava un suo articolo dal titolo

"CUPRA E IL NOVECENTO"
(2 parte)
Le Marche hanno fatto Leopardi, e questo basterebbe, perché egli è il ge­nio, e gli altri sono ingegni, o non sono marchigiani del lutto'.Rossini ave­va nelle vene sangue romagnolo, Raffaello molto ne ha assimilato prima d'esser lui; genio tutto marchigiano forse è Bramante, cosi puro nel giro tondo delle sue finestre piccoline, cosi casto nelle ampie distese di pietra li­scia, cosi novecentesco in pieno quattrocento.
E' la mia scoperta di quest'anno: il novecentismo delle Marche, non nove­cento schietto perché non voluto, ma nativo; è l’ultima scoperta che ho fat­to qui a Cupra. Quindici anni che ci torno dai punti più diversi di Italia; da Reggio Emilia sperduta nel gran piano del Po, da Pisa all'orlo del Tirreno, da Arezzo e da Firenze nel cuore del più bell' Appennino. Vent'ore di treno, se occorre, con tutta la baracca, per venire fin qui: tanta fatica, tanto cal­do, tante città bellissime saltate, tanti luoghi deliziosi che non vedrò mai, per arrivare fin qui, a questo borgo che è così lontano dal mio borgo, e non pre­senta nulla di morbido, di peregrino, di decantato, nulla; tutto rude: rudi gli abitanti che vivono a sé e tollerano il forestiero più che non l'amino; rudi le case che non danno troppi conforti, letti scabri, cucine nude, terraglie grezze; rude anche il mare che il fosso ogni anno riempie di ciottoli, sicché anche la sabbia dev'essere una conquista.
La mondanità qui sulle prime si spaventa, poi tenta gli approcci, non lega, ritenta, alla fine si ritira in sé un po' sogghignando, ma resta; dice male di Cupra, ma ci torna; ci sono fedelissimi di Roma, di Milano, di Firenze che ci tornan da vent'anni e nemmeno loro sanno il perché: li ha vinti la linea­rità del paesaggio, la schiettezza del cibo, la sincerità anche ruvida degli abitanti; li ha penetrali quest'armonia monocorde; senza saperlo sono in qualche modo diventati anche loro cuprensi.
Cupramarittima - Stabilimento Bagni
Cupramarittima - Stabilimento Bagni
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