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Storia di Cupra Marittima
STORIA DI CUPRA MARITTIMA>
A coloro che amano Cupra, curiosi e orgogliosi del suo passato,
dedichiamo una "Storia di Cupra" a puntate.
(a cura dell'ArcheoClub)
Mensile "Cupra" Anno I - n° 6 - Luglio 1984     Download (.pdf)    
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La civiltà Picena e Cupra
Al di là dei documenti ar­cheologici dobbiamo conside­rare anche quelli storico-letterari e quelli linguistici. Nel 268 a.C. e solo allora nei Fasti trionfali romani ven­gono nominati e segnalati i Picentes Solo con Tolomeo, nel II sec. d.C. appare il nome di Piceni (Pikenoi). È chiaro che tale termine deriva dal Picenum della V Regio romana, d'epoca augustea. Pur nella comunanza cul­turale interadriatica fra i Liburdi e i Piceni, pur alla pre­senza di una civiltà picena ol­tre i limiti della V Regio, è certo che non esiste un cam­biamento etnico della popola­zione dei Piceni. In quanto ai testi lettera­ri, le fonti ci presentano, pri­ma del V sec. a.C. uno stan­ziamento nell'Umbria di allo­ra degli Asili e degli Illiri e, dal V sec. in poi, la migrazio­ne dei Sabini, che, durante la primavera sacra, si sarebbe­ro trasferiti dalla conca reati­na ad Ascoli. La tradizione letteraria va oltre e ci riferi­sce del picchio, animale tote­mico, che avrebbe guidato nel Piceno il "ver sacrum" sa­bino. È da ritenere questa del picchio una semplice tradi­zione? O non è forse da tener presente il profondo signifi­cato consistente forse nel fat­to che i Piceni o comunque i loro antenati venivano dalla montagna? La tradizione del picchio non solo non deve essere quindi ignorata ma deve ser­virci per tracciare, quale pos­sibilità, linea di studio, ipote­si da approfondire e conforta­re con ulteriori dati le fasi successive del manifestarsi e dell'essere della civiltà pice­na. Nella prima di queste fa­si (attorno al IX sec. a.C.) re­gistriamo l'occupazione della Regione da parte di una popo­lazione mista di Umbri e di Liburni e la contemporanea fioritura di "centri" sulla fa­scia costiera. Nella seconda fase o fase di "penetrazione interna", si assiste (siamo all'VIII sec.) al­lo sviluppo di piccole aree di territori cantonali, grazie alle valli fluviali, che sono state sempre i tradizionali collega­menti fra mare ed interno e quindi si vengono a formare concentrazioni forse appen­niniche.
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